E’ stato o’ Munaciello

Napoli è l’orgoglio dei panni lasciati ad asciugare tra e’ viche de’ quartier che le donne stendono mentre intonano l’ultimo motivo del neomelodico di turno; Napoli sono i bambini che segnano un goal nella porta fatta con i cassonetti della munnezza con addosso la maglietta di Maradona perché Diego è come San Gennaro; Napoli è il profumo della cipolla della genovese che cucina a fuoco lentissimo, chianu chianu, per un numero imprecisato di ore mescolando spesso e aggiungendo, se è il caso un goccio d’acqua; ma Napoli è pure la tradizione ed il mistero del munaciello con tutto l’esoterismo ed il misticismo che accompagna la sua storia. Un personaggio, quello del munaciello, a volte amato ma spesso temuto che lega la sua storia indissolubilmente a quella della Napoli sotterranea, perché sotto la superficie, ‘o paese d’ ‘o sole e d’ ‘o mare nasconde un intreccio di cuniculi e cavità che la ricalcano come un negativo. Rifugi antiaerei durante la seconda guerra mondiale e cave di estrazione di tufo giallo napoletano al tempo dei Greci e dei Romani questi enormi spazi sotterranei furono usati come cisterne fino all’avvento dell’acquedotto a pressione e venivano utilizzate dai napoletani per raccogliere l’acqua. E quando il nobil secchio della nobil donna si incastrava nella nobil cisterna, si chiamava il pozzaro, l’idraulico del tempo, che teneva in ordine la cisterna, liberava i secchi incastrati e faceva salire i poco nobili amanti delle gentili signore. Il pozzaro andava in giro con la sua bassa statura, con delle tuniche in tela e con un cappuccio proprio come se fosse nu munaciello, un piccolo monaco. E se arrivava all’improvviso il nobil marito e l’amante, nella fretta di scappare, perdeva un orologio o un cappello, come lo giustificava la nobil signora? E’ stato o’ munaciello. Al museo del sottosuolo di Napoli, una teatrale guida accompagna i visitatori 25 metri sotto terra, ad una temperatura di 16 gradi con un tasso di umidità del 90 per cento e racconta la storia delle viscere della città con i suoi misteri e le sue leggende. Lo fa vestito da munaciello che “a chi arricchisce e a chi appezzentisce” perchè lo spiritello compare solo ed esclusivamente per tre ragioni: per attrazione perché come tutti gli uomini il cervello c’è l’ha anche lui schiacciato tra le gambe; per antipatia perchè se tu gli fai un torto potrebbe diventare dispettoso e per simpatia. E così l’associazione Tappeto volante che gestisce il museo racconta della nobildonna rimasta “sott’ a botta mprissiunata” e non certamente per opera dello spirito santo oppure della nobil signora che si rifiutava di pagare il dovuto al pozzaro e trovava piatti e stoviglie rotti o di chi ha raggiunto una ricchezza notevole giocando i tre numeri del munaciello. Il museo del sottosuolo si trova in piazza Cavour, a pochi passi dalla fermata della metro dietro un’anonima porticina fronte strada. Ed una volta fuori, dritti alla lottomatica piu vicina: terno secco sulla ruota di Napoli naturalmente.

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